IMPATTO
Relativamente agli impatti attesi, il progetto sarà in grado di generare
un incremento dei livelli di programmazione, gestione ed erogazione dei servizi pubblici (servizi sociali, tutela minori, rete antiviolenza) e di presa in carico etnoclinica di residenti stranieri in situazione di bisogno e di difficoltà, nel territorio degli Ambiti coinvolti attraverso l’integrazione di risorse professionali pubbliche e del privato sociale.
Ci si attende un diffuso aumento di competenze degli operatori professionali dei servizi pubblici e del privato sociale come risultato delle specifiche attività di formazione ma anche la sistematizzazione di interventi innovativi all’interno della programmazione territoriale (in seguito alla loro sperimentazione) generando un miglioramento della presa in carico dei destinatari e dell’accesso ai servizi socio assistenziali.
L’erogazione di interventi sperimentali (tutoring, orientamento al lavoro, sviluppo di imprenditoria sociale) a supporto dei percorsi di autonomia dei nuclei familiari beneficiari consentirà di ridurre i tempi di presa in carico dei servizi pubblici e di utilizzare in modo più efficace le risorse pubbliche messe in campo.
Infine, impatto non secondario, sarà l’aumento di risorse complementari a quelle messe in campo dal progetto provenienti dalla rete dei communityholder al fine di favorire l’inclusione sociale e favorire l’autonomia dei beneficiari.
Destinatari
Il progetto mira a potenziare e migliorare le competenze degli operatori, pubblici e privati, della rete dei servizi socio-assistenziali e sanitari nella presa in carico di situazioni di vulnerabilità e disagio, afferenti alla popolazione straniera, degli Ambiti di Romano di Lombardia e di Treviglio, attraverso azioni di formazione, consulenza, informazione e sensibilizzazione, nonché ad offrire interventi per migliorare l’offerta dei servizi ai residenti. Nello specifico saranno coinvolti nelle attività di formazione etnoclinica 97 operatori (assistenti sociali, educatori, tecnici, avvocati, operatori sanitari, insegnanti, agenti) appartenenti a servizi pubblici e privati: rete antiviolenza interistituzionale “Non sei sola”; servizi di tutela minori; servizi per l’inclusione sociale; sportelli donne, Forze dell’ordine, Autorità Giudiziaria, Ufficio scolastico provinciale, Consultori e Neuropsichiatria Infantile; cooperative sociali che si occupano di accoglienza e di supporto all’inclusione socio-economica di residenti stranieri.
Le attività di comunicazione, mediazione interculturale e di consulenza etnoclinica saranno rivolte nello specifico agli operatori della rete antiviolenza, agli operatori dei servizi di Tutela minori e servizi per l’inclusione sociale, agli operatori sociosanitari dei consultori e neuropsichiatria. Nelle attività di informazione e sensibilizzazione dei community holder, saranno coinvolti 240 residenti, italiani e stranieri, nei workshop e 200 residenti, italiani e stranieri, nei laboratori di cittadinanza. Parteciperanno alla formazione esperienziale 15 operatori sociali impegnati in servizi di accoglienza.I destinatari indiretti delle azioni progettuali sono prioritariamente nuclei familiari di residenti stranieri, regolarmente soggiornanti, con minori a carico in condizioni di vulnerabilità e disagio. In particolare, il progetto mira a raggiungere le vittime di violenza (uomini e donne) appartenenti a nuclei familiari con minori a carico. 20 nuclei familiari vittime di violenza saranno presi in carico dall’équipe etnoclinica e seguiti in percorsi di cura e di autonomia. 7 nuclei familiari beneficeranno dell’accoglienza in appartamenti protetti. 25 adulti stranieri beneficeranno di percorsi di orientamento lavorativo e saranno inseriti nelle attività imprenditoriali che il progetto mira a realizzare e potenziare.